La classifica annuale stillata dal Forum economico mondiale (WEF) vede la Svizzera il paese con l’economia più competitiva al mondo.
Rimangono invariati i paesi che compongono la Top 5: dietro la Svizzera troviamo Usa, Singapore, Olanda e Germania. L’unica differenza rispetto allo scorso anno è lo scambio di posizione tra gli Stati Uniti e la città-Stato del sud-est asiatico.
La Top 10 viene completata da Hong Kong che risale di tre posizioni rispetto alla precedente classifica, seguita da Svezia, Gran Bretagna, Giappone e Finlandia.
Nelle cinque economie emergenti rappresentate dall’acronimo BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), la Cina ha conseguito il risultato migliore, attestandosi al ventisettesimo posto.
Gli autori che hanno stillato la speciale classifica “Global Competitiveness Report 2017-2018”, hanno evidenziato tre elementi problematici: un settore finanziario instabile, la debole tutela dei diritti dei lavoratori e investimenti sbagliati.
La crisi del 2017 ha provocato uno choc nel sistema finanziario che non si è ancora ripreso. La stabilità dei mercati finanziari rappresenta il presupposto per investimenti e innovazione. Inoltre, la competitività nei mercati del lavoro non regolamentati si potrebbe migliorare combinando la flessibilità con un’adeguata tutela dei diritti dei lavoratori.
E’ stato evidenziato uno squilibrio tra l’enorme investimento nelle nuove tecnologie e la mancanza di iniziative che le mettono in pratica. Questo rappresenta una barriera che limita l’aumento della produttività.
Durante l’analisi per realizzare lo studio, gli autori hanno esaminato diversi fattori che contribuiscono alla produttività e alla prosperità di un paese, quali: il sistema di istruzione, la prosperità, la dimensione del mercato, gli standard tecnologici, le culture aziendali e l’efficienza del mercato del lavoro.
Fonte della notizia: Ticino News
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